Sala dei Veneti

Il dipinto pur attribuito a Lazzaro Bastiani, operante tra il 1449 ed 1512, uno degli artisti più ragguardevoli della generazione del Vivarini, Mantegna e Bellini, presenta elementi stilistici contraddittori.

L’amore per il particolare e la nettezza delle forme non escludono influenze fiammingo-napoletane (vedi il S. Girolamo del Museo di Capodimonte a Napoli dipinto da Colantonio) e costruttività formale mantegnesca.

Accanto a questa tavola, figura quella del forlivese? Costantino trasferito a Monopoli.

Il dipinto che rappresenta la Madonna in trono tra S. Lorenzo e S. Antonio Abate di impostazione veneto – ferrarese, presenta colori spenti e grevi che non tolgono, però, monumentalità ed espressività alle figure.

Si può ammirare accanto all’opera di Costantino da Monopoli, un dipinto di Francesco Vecellio che rappresenta la Madonna in trono con il Bambino benedicente tra S. Nicola da Bari e S. Benedetto, proveniente dalla hiesa di S. Leonardo.

Opera cinquecentesca, offre cromia tonale e freschezza di esecuzione, rispondente ai canoni classici.

Non meno espressivo si mostra il dipinto della Madonna in Gloria fra S. Pietro, S. Paolo, S. Caterina d’Alessandria e S. Francesco d’Assisi del pittore Paolo Veronese che con magistrali tocchi luminosi da corpo alle “forme svelate” da restauri pesanti, eseguiti nel settecento dal pittore castellanese Vincenzo Fato.

Attribuita a Jacopo Palma il Giovane esponente del manierismo veneto, l’opera della “Incoronazione della Vergine”, proveniente dall’Episcopio di Monopoli, presenta un’atmosfera soffusa, resa da colori che si stemperano in tenui passaggi tonali.

Proveniente da S. Domenico, la più bella tela, forse, in Puglia del Palma, raffigurante Santa Cecilia, la Vergine e Santa Caterina, si annoda alla pittura e al tonalismo dei volumi del Tiziano.

Si conclude l’iter veneto con la tenebrosa Pietà attribuita ad Alessandro Fracanzano o a Palma il Giovane il cui tema ci porta alla Pietà di Michelangelo.

Il dipinto mostra forti contrasti di luci ed ombre, in cui si risolve la drammaticità del soggetto.

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